martedì 9 settembre 2014

3 volti del fantasy


Cari Elements,
ho il piacere di invitarvi all'evento che si terrà a Polverara (PD), il 20 settembre alle ore 21:00, presso la Casa delle Associazioni.

La locandina dell'evento






L'autrice Serena Versari ci presenterà il suo fantasy post apocalittico Maka, che inizia con uno scenario catastrofico ma che termina con un messaggio di speranza che i protagonisti trovano nelle antiche leggende degli indiani Apache.
















Poi toccherà a me, e vi parlerò di Accanto a un angelo. Il mio primo romanzo, con la magica città di Padova a fare da sfondo e la Divina Commedia a fare da guida, racconta quanto grande e forte possa essere l'amore e come superi tutti gli ostacoli, anche quando gli innamorati non appartengono alla stessa specie!











Infine sarà la volta di Christiana V, che ci presenterà una dimensione più adulta del fantasy, con il suo erotico Blood Catcher. Se avete aspettato per anni una protagonista fuori dagli schemi, non potete perderlo!











Insieme a noi ci sarà Amarilli Settantatre, collaboratrice del blog I miei sogni tra le pagine.
Vi aspettiamo!

martedì 3 giugno 2014

Di acqua e di pietra - Anna Castelli


Titolo: Di acqua e di pietra

Autore: Anna Castelli

Anno: 2014

Prezzo: e-book € 0,99 – cartaceo € 9,99

ISBN: 9781291884814

Pagine: 87







Sinossi:

Nella Serenissima Repubblica del Settecento, il Libro d'Oro venne aperto all'ingresso di nuove famiglie patrizie.
Questo portò a Venezia due famiglie aristocratiche antagoniste, il cui arrivo mise in moto una serie di sanguinosi accadimenti.
Riuscirà la giovane veneziana Giovanna Gradenigo a riportare la pace nella Serenissima?

Recensione:


Di acqua e di pietra è una sorta di La bella e la bestia, ambientata però a Venezia, durante il periodo della Serenissima.
La penna di Anna Castelli ci accompagna ancora una volta tra le calli veneziane con l’abilità che la contraddistingue, riuscendo a far trasparire l’amore viscerale che sente per questa città anche nelle parti più cupe della narrazione.
L’autrice ci parla di amore e odio, di vendetta e giustizia, ma soprattutto di accettazione della diversità e di speranza.
È una fiaba per adulti che credono ancora che i sogni che avevano quando erano bambini possano diventare realtà.

Link all'acquisto:






giovedì 29 maggio 2014

Warrior di Antonio Lanzetta


Titolo: Warrior
Autore: Antonio Lanzetta
Editore: La Corte Editore
            Collana: Labyrinth
            ISBN-13: 978-8896325414
            Anno: 2014
            Prezzo: e-book € 5,99 – cartaceo € 15,90
            Pagine: 240






Sinossi:

Darius ha perso tutto. La sua terra, Andurian, è caduta sotto la dominazione dell'Impero di Caio Settimo, sua madre è stata messa al rogo per aver guidato la resistenza e sua moglie e suo figlio sono state vittime di uno spaventoso incidente. Così, in un mondo postmoderno soggiogato da un regime sanguinario che unisce tecnologie avanzate e schiavismo e nel quale gli umani si sono evoluti in nuove razze, Darius, ridotto in catene, si troverà costretto a combattere per puro spettacolo nelle arene di Xendria. Ma quando non sembra esserci più speranza e il destino di tutta l'umanità pare ormai segnato, Darius troverà la forza per ribellarsi e, insieme ad alleati inaspettati, cercherà di trovare un modo per realizzare quella che sembra un'impresa impossibile: vendicarsi di Caio Settimo e liberare il mondo dalla sua tirannia.
 
L'autore Antonio Lanzetta
Recensione:

Ho notato questo libro appena è uscito; leggevo e rileggevo la trama e guardavo e riguardavo la copertina. Mi chiedevo se mi sarebbe piaciuto, ma non avendo letto il precedente romanzo di questo autore rimanevo titubante.
A maggio poi sono stata al Salone del libro di Torino, e presso lo stand dell’editore La Corte era presente proprio l’autore. Cosa ci poteva essere di meglio della sua presenza e del fatto di poter scambiare due parole con lui per vincere ogni riluttanza? Ho pensato che fosse destino e che quel libro dovevo assolutamente averlo.
In realtà non avrei mai dovuto avere dubbi: Warrior è uno dei libri più belli che ho letto negli ultimi anni. Potrei dire che è un libro di fantascienza, ma è molto più di questo, ritengo che uno dei punti di forza di questo romanzo sia proprio il fatto di essere una contaminazione di più generi. Lanzetta mescola sapientemente fantascienza, fantasy, distopia ed elementi che richiamano alla memoria le arene romane e il film Il gladiatore. A questo punto starete pensando che sia un libro tutto muscoli, invece è la storia di un uomo, Darius, che lotta per vendetta sì, ma soprattutto per amore. E mi è scappata più di qualche lacrima, lo ammetto.
Ho apprezzato molto lo stile di scrittura asciutto, sempre curato senza mai essere ampolloso, e ho amato il messaggio che ti rimane dentro una volta arrivati alla fine della lettura.
Raccontandoci le avventure di un piccolo gruppo di persone che sembra destinato a perire sotto il giogo del tiranno, e che trova invece il coraggio e il modo di opporsi, l’autore ci saluta lasciandoci la speranza che il bene possa sempre trionfare sul male.

Link all'acquisto:


venerdì 23 maggio 2014

L'ordine del triangolo oscuro di Serena Versari

La cover del romanzo



Titolo: L’ordine del triangolo oscuro

Autore: Serena Versari

Anno: 2014

Prezzo: e-book € 1,99 – cartaceo € 11,90

Pagine: 150





Sinossi:

Maya è rannicchiata sotto le coperte.
Una figura entra nella buia stanza.
Accende la luce e scopre che la sagoma di quella misteriosa figura appartiene a suo padre.
Il suo volto è spaventoso, la sua voce gutturale e avanza verso di lei brandendo un coltello insanguinato tra le mani.
Da quel momento, niente sarà più come prima.
Quale futuro le si prospetterà, quando scoprirà che quello che aveva bramato suo padre, non era la sua morte, bensì il suo sangue per compiere un terribile rito?
Maya riuscirà a sopportare il peso del suo dono o soccomberà al maligno?

Recensione:

L’ordine del triangolo oscuro è il terzo romanzo dell’autrice ravennate Serena Versari, e si distacca dai precedenti per il genere. Angels e Il pozzo delle anime si potevano definire urban fantasy, nonostante i protagonisti non fossero i classici diciassettenni; L’ordine invece è un esoterico con una spruzzata di romance.
La Versari ci racconta la storia di Maya, una ragazzina di tredici anni che rischia la morte per mano di suo padre e che successivamente viene cresciuta in un convento da una zia che non sapeva neanche di avere.
Raggiunta la maggiore età va a lavorare in una cascina ad Arezzo e qui conosce Lucas, il figlio del proprietario, con cui nasce subito un’attrazione. Conosce anche Andrea, il migliore amico del ragazzo, che è uno studioso di esoterismo. Sarà proprio lui ad aiutare la protagonista nel percorso che la porterà a comprendere pienamente la portata del suo potere e a venire a capo del mistero che si cela nella sua vita.
Il padre di Maya infatti è ancora in agguato; scopriamo che è a capo di una setta, che è quella dà il titolo al romanzo, e che sfruttando il potere di Maya sta per mettere a rischio tutta l’umanità per scopi personali.
Questa parte della storia, che ci accompagna verso un finale apocalittico, è ambientata non a caso a Torino, città in cui convergono magia bianca e magia nera.
Non vi voglio rivelare il finale, vi anticipo solo che sarà uno scontro in piena regola tra Bene e Male.

Concludo confessando che adoro lo stile di Serena Versari, che è sempre curato ma mai ampolloso; credo che sia uno dei suoi punti di forza, così come il messaggio di speranza che ti resta dentro dopo aver letto ogni suo libro.

martedì 4 marzo 2014

Racconto di carnevale : L'apparenza inganna

Buongiorno a tutti carissimi lettori,
oggi, in occasione dell'ultimo martedì di carnevale, vi propongo un mio breve racconto sull'argomento.
Non perdo altro tempo in chiacchiere e vi lascio alla lettura. Mi raccomando, aspetto i vostri commenti qui o sulla mia pagina Facebook Giulia Borgato autrice!

L'apparenza inganna

Era la prima festa a cui avrei partecipato dopo tanto tempo e non me la sarei persa per nessuna ragione al mondo.
Da quando avevo avuto quell'incidente con il mio ragazzo, che non era più il mio ragazzo perché i miei genitori mi avevano impedito di continuare a vederlo, “si è messo al volante ubriaco con me al suo fianco, come posso dargli torto?”, non ero più uscita. Prima avevo dovuto affrontare lunghi mesi di fisioterapia per recuperare l'uso della gamba destra che era stata stritolata tra le lamiere dell'auto e l'albero contro cui Davide mi aveva fatto schiantare, poi i miei genitori avevano iniziato a non perdermi mai d'occhio. Si sentivano colpevoli per avermi dato il permesso di uscire quella maledetta sera e odiavano lui per avere causato l'incidente; forse ancora di più per esserne uscito illeso.
In realtà io stessa non mi sentivo pronta a uscire, potevo nascondere la gamba con gli abiti, ma come nascondere la cicatrice che mi deturpava la guancia? 
Quella però era la mia occasione, non avrei dovuto nascondere il mio viso, era Carnevale e avevo scelto un travestimento che i miei difetti avrebbero valorizzato; quale trucco sarebbe stato più adatto dei miei sfregi per la dama di Frankenstein?

La mia amica Elisa mi chiese di accompagnarla in giro per negozi, alla ricerca dell'abito perfetto. Non aveva le idee chiare su quello che voleva indossare, ma voleva assolutamente essere la più bella.
A dire il vero, essendo alta, bionda e snella, le veniva facile, ma non trattandosi di una festa della scuola non sapeva bene contro chi avrebbe dovuto rivaleggiare, perciò doveva tirarsi al massimo.
Scartammo subito gli abiti da principessa che facevano troppo scuola media, e anche quelli da suora sexy, ormai inflazionati. Elisa si trovò infine a scegliere tra un vestito da piratessa e uno da squaw, optando per il secondo perché lasciava in mostra una porzione molto più ampia delle sue splendide gambe.
In quanto a me non avevo bisogno di cercare, mi aveva regalato l'abito da strega che aveva indossato l'anno precedente, mentre io ero in ospedale, e aggiungendo qualche pizzo e scucendolo ad arte qui e là era diventato l'abito che desideravo.
Un paio di scarpe nere di mia madre abbastanza usate da intonarsi con il vestito avrebbero completato la mise. 
La mia amica già parlava di come acconciarsi i capelli e di come truccarsi ma io sapevo che al trucco non avrei dovuto pensare, sarebbe stato... naturale.

La sera della festa Elisa mi raggiunse a casa con diverse ore di anticipo in modo da avere tutto il tempo di agghindarci. Ero al settimo cielo, forse perché avevo davvero voglia di uscire o forse perché il suo entusiasmo aveva contagiato anche me, fatto sta che ero elettrizzata da tutti quei preparativi.
Mi chiese di aiutarla a intrecciarsi i capelli con alcuni fili colorati e di aiutarla a scurire la sua carnagione, poi a sua volta mi aiutò con la pettinatura. Mi raccolse i capelli in uno chignon, cosa che evitavo sempre di fare proprio perché metteva in mostra la mia guancia deturpata, ma ora la cicatrice doveva essere ben visibile no?
Insistette per farmi un trucco smokey-eyes, di cui aveva visto un tutorial di Giuliana pensato per un travestimento da Mercoledì, e io accettai anche se credevo di essere abbastanza spaventosa comunque.
Eravamo pronte per uscire, scendemmo le scale e salutammo i miei genitori che si sforzarono di sorridere non riuscendo però a nascondere del tutto la loro apprensione.
Quando vidi che Elisa indossava dei sandali da schiava rabbrividii per lei; sì, non era un inverno rigido, ma io non sarei uscita con le dita scoperte nemmeno per tutto l'oro del mondo!
Fu Daniela ad accompagnarci alla festa, io non la conoscevo bene, si era trasferita l'anno precedente, durante il quale avevo perso troppi mesi di scuola per avere il tempo di fare amicizia con i nuovi compagni. Elisa però la trovava simpatica anche se sospettavo che avere un anno più di noi, ed essere in possesso della patente, giocasse a suo favore.
Arrivate alla festa rimanemmo per un po' insieme, poi a loro fu chiesto di ballare e io rimasi seduta a sorseggiare una bibita.
Non mi sentivo a disagio né esclusa, stare in un luogo pieno di ragazzi della mia età e non in ospedale o in camera mia era di per sé sufficiente per essere allegra.
Stavo proprio pensando a quanto fosse divertente anche solo osservare gli altri quando mi si avvicinò un ragazzo travestito da vampiro.
Ok, il travestimento non era poi così originale, ma apprezzavo che non si fosse cosparso di brillantini per somigliare ad Edward e che avesse scelto invece un abito simile a quello di Bela Lugosi in Dracula.
Allungò la mano destra e si presentò. «Gregorio» disse senza aggiungere altro.
«Giada» risposi io imitandolo.
«Posso sedermi accanto a te?» aggiunse.
«Prego» risposi accompagnando la risposta con un gesto della mano che indicava che poteva scegliere tra molte sedie.
Si accomodò e per un po' non parlò. Stavo per chiedergli qualcosa io per rompere il silenzio quando mi domandò se ero venuta con il mio ragazzo. Mi misi a ridere perché non avrei scelto un fidanzato migliore di Davide decidendo di uscire con qualcuno che mi lasciava sola a una festa!
«Lo trovi divertente?» chiese indispettito.
Mi affrettai a chiedergli scusa, “meglio che tu non sappia perché ridevo”, e gli spiegai che ero lì con alcune amiche. Si offrì di portarmi un'altra bibita, io accettai, e quando tornò chiacchierammo per un po'. Scoprimmo così di avere molte cose in comune, leggevamo gli stessi autori e guardavamo gli stessi telefilm.
Fu allora che mi chiese di fare una passeggiata. Ero rimasta seduta per tutta la sera quindi pensai che la mia gamba malandata fosse abbastanza in forma da permettermelo. Mi porse la mano per aiutarmi ad alzarmi e io apprezzai quel gesto molto più di quanto lui potesse immaginare.
La villa dove si teneva la festa aveva un giardino enorme e non gli fu difficile condurmi in un luogo appartato. Pensai che volesse baciarmi, forse anche qualcosa di più e questo mi emozionò e mi spaventò. Era così bello che volevo cedere alle sue lusinghe, ma mi chiedevo se questo non significasse prenderlo in giro. La mia non era una maschera.
In quel momento Gregorio allungò la mano per accarezzarmi la guancia, ma io mi ritrassi. «Non toccarla!» gli intimai. «Questa non fa parte del travestimento, questa... è vera.»
«Lo so» rispose.
«Non è un problema per te?» chiesi stupita. «Non pensi che io sia un mostro?»
Rise, rise a lungo, poi fissò i suoi occhi nei miei e disse: «Io sono un mostro.»
Aprì leggermente la bocca e io vidi i suoi canini scintillare e allungarsi.
Non ebbi il tempo di avere paura che già mi aveva morso, lacerando la mia pelle e succhiando il mio sangue.
Dopo un primo momento di smarrimento mi lasciai andare alla sensazione paradisiaca che le sue labbra posate sul mio collo mi procuravano.
Pensai che se dovevo morire era così che volevo che accadesse. Ero sopravvissuta a quello schianto e avevo attraversato le pene dell'inferno per guarire e ora sarei morta tra le braccia di un vampiro? Sì. Avrei lasciato che bevesse da me fino all'ultima goccia, ma lui aveva altri progetti. Lasciò la vena e si staccò da me. Si pulì la bocca con il polsino della camicia e poi baciò la mia cicatrice.
Era un mostro, e non perché aveva scelto quella maschera. Eppure avrebbe potuto uccidermi e non solo non l'aveva fatto, ma aveva anche avuto quel barlume di tenerezza nei miei confronti... 
Mi aggrappai a lui implorandolo di non andarsene, lo pregai di darmi l'opportunità di conoscerlo. Mi guardò allibito. «Devo cancellare i tuoi ricordi» sussurrò.
Mentre lo diceva però continuava a stringermi e ad accarezzarmi il viso. «Sono un mostro. Giada, io sono un mostro» iniziò a ripetere ossessivamente. 
Volevo che smettesse di dirlo, mi alzai in punta di piedi e lo baciai. Il suo bacio fu dolcissimo, mi trasmise una sensazione di calore e benessere che niente aveva a che fare con il bacio della morte di una creatura delle tenebre. La sua lingua lasciò la mia per un istante, voleva ribadire ancora una volta ciò che pensava. «Io sono...» Non lo lasciai finire. Gli misi un dito sulla bocca per zittirlo. «L'apparenza inganna» sentenziai.